mercoledì 12 settembre 2012

Attacco a Bengasi, blasfemia e nodi irrisolti tra arabi e occidente





Alcuni manifestanti armati hanno attaccato con granate e armi da fuoco il consolato americano di Bengasi, nell'est della Libia. Durante gli scontri sono rimasti uccisi tre funzionari e l'ambasciatore degli Stati Uniti in Libia, Chris Stevens. All'origine delle proteste . 

Secondo le autorità libiche all'origine delle proteste c'è un film ritenuto offensivo dell'Islam, come già denunciato l'11 settembre davanti all'ambasciata statunitense al Cairo da migliaia di egiziani, in occasione dell'anniversario degli attentati alle Torri Gemelle. Il film si intitola "Innocence of Muslim" (L'innocenza dei musulmani) ed è stato realizzato da un israelo-americano, Sam Bacile, che dopo i disordini al Cairo ha dichiarato: "l'islam è un cancro". Il lungometraggio ha ricevuto il sostegno del controverso pastore americano Terry Jones, noto per avere bruciato in passato alcune copie del Corano.

Questi eventi sono gravissimi. Destano preoccupazione perché sono un ammonimento verso le facili semplificazioni che hanno accompagnato la "Primavera araba" e più in generale i mutamenti sulla sponda Sud. 

1. La blasfemia è il gesto considerato più grave e mai tollerato dal mondo musulmano.
Dalla pubblicazione nel settembre 2005 di alcune caricature di Maometto sul quotidiano danese Jyllands-Posten e poi sul giornale norvegese Magazinet si sono moltiplicati gli episodi di proteste e violenze nel mondo contro obiettivi occidentali (sul tema qui c'è il documento di imam immigrati in Danimarca). Nel 2006 si sono registrati attacchi, manifestazioni violente e incidenti, contro ambasciate e aziende occidentali, in Indonesia, Siria, Libano, Pakistan e Libia. Nel 2010 si registrano negli Usa tensioni dopo la minaccia del pastore Terry Jones di bruciare pubblicamente il corano in occasione dell'anniversario dell'attacco dell'11 settembre. Nel 2011 in una piccola chiesa di Gainesville in Florida viene bruciata una copia del corano; in Tunisia viene assaltata la sede della tv privata Nessma a Tunisi, dopo la diffusione del cartone animato franco-iraniano "Persepolis" (a provocare l'indignazione degli estremisti sarebbe stata in particolare una scena del film di animazione in cui la bambina protagonista si immagina Dio come un uomo barbuto); qualche settimana dopo viene attaccata con bombe Molotov la casa del presidente di Nessma Tv.
Nel 2012 in Afghanistan si sono registrati diversi episodi che hanno fatto salire la tensione al massimo: nei primi giorni di febbraio, soldati Usa della base di hanno distrutto un numero importante di documenti islamici tra cui alcune copie del corano; il 24 febbraio, il presidente Obama ha presentato le sue scuse al Capo di Stato afgano Hamid Karzai; il 25 febbraio c'è stato un attentato a Kabul contro il ministero dell'Interno afgano: muoiono due consiglieri statunitensi; il 2 marzo, il Consiglio degli Ulema chiede che i responsabili dell'oltraggio al Corano siano giudicati in un processo pubblico; il 9 marzo, la base di Bagram passa sotto il controllo dell'esercito afgano.

2. Sul tema della blasfemia risulta tuttora impossibile un dialogo civile tra mondo occidentale e arabo. Da parte degli esponenti e di chi professa la religione musulmana c'è bisogno di un coraggioso passo in avanti per avviare un nuovo "passo" nella riflessione e rivendicazione dei propri diritti.

3. L'ennesimo incidente mette in risalto l'insufficienza da parte del mondo occidentale di forme di comunicazione e di relazioni fra le istituzioni dei paesi arabi. Su questo occorre riflettere se si vuole preparare un terreno sul quale poter confrontarsi abbandonando la violenza. La laicità deve diventare una vera laicità accogliente.

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